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Last Man Standing Berlin 2022

Last Man Standing Berlin 2022
Il panorama delle bici scatto fisso attuale vede una carenza di eventi importanti, e le community si stanno lentamente affacciando ad altre realtà. Una sicurezza però arriva sempre dai ragazzi di Rad Race, un gruppo dì amici che ha preso davvero sul serio l’organizzazione ed il divertimento, e che da 9 anni a questa parte organizza, tra le tante esperienze incredibili, una delle gare con bici a scatto fisso più intense e spettacolari che siano mai esistite: la Last Man Standing. Si tratta dì una gara che si svolge all’interno di un kartodromo indoor nella primissima periferia di Berlino, con un formato particolare. Gli iscritti vengo suddivisi casualmente in batterie da 8 concorrenti che si danno battaglia nel kartodromo, ed ogni due giri l’ultimo ad attraversare la linea del traguardo viene eliminato/a dalla gara. Si procede quindi ai gironi di eliminazione, ottavi, quarti, semifinali e finale, sempre con otto rider ciascuna. La finale è ancora più emozionante perché si continua a pedalare finché un solo corridore rimane in gara, il o la Last Men/Woman standing appunto.
A questa edizione ho potuto prendere il via solo io come partecipante, e mi sono mancati i miei storici compagni di squadra e di afterparty, ma non è sempre facile potersi ritagliare un po’ di tempo per allontanarsi anche solo qualche giorno. Fortunatamente Riccardo Mercatali e Fabio Conti che ringrazio tantissimo per aver avuto la pazienza di accompagnarmi in questa edizione, dandomi tutto il supporto che serviva.
Per la prima volta, mi sono trovato nella primissima batteria del primo girone di qualificazione, per cui mi sono preparato subito con il fiammante nuovo kit da gara Squame, con tanto di Natrix shirt per allinearmi al clima berlinese. Ho sperimentato diverse pressioni delle gomme durante le prove libere del pomeriggio, e la mia Supernova mi trasmetteva le sensazioni che cercavo, anche se il pavimento gommato dai mezzo a motore del kartodromo era sempre un po’ infido. Andando avanti nelle batterie mi sono battuto con avversari sempre più ostici, fino ad arrivare in finale, dove me la sono vista con i migliori, incluso il mio amico Alec Briggs, britannico di Londra molto veloce ed esperto. Non sono mai stato il migliore nelle partenze con piede a terra, e infatti alla prima curva della finale mi sono trovato quinto o sesto del gruppo. Alec invece è partito bene, ed in pochi metri ha già preso qualche metro di margine dal secondo. Mi sono concentrato, e dopo aver scaricato la tensione della partenza mi fiondo all’inseguimento di Alec, che ora dista già una ventina di metri dal secondo.
Sembra poco ma vi garantisco che in un kartodromo con una bici a scatto fisso possono bastare. Sono riuscito a farmi strada tra un sorpasso ed un altro e dopo una bella accelerazione sono riuscito a riportarmi sul primo. Mi sono accorto anche che a mia volta avevo lasciato della distanza dal terzo, e lì ho capito che sarebbe stata una battaglia tra me ed Alec. In quel tipo di gare preferisco essere in testa per gestire le traiettorie, per cui ho deciso di superare Alec e passare al comando. I sei o sette giri restanti li ho passati in testa, cercando ad ogni giro di allungare sul secondo per evitare poi il corpo a corpo, ma non è bastato. Quando mi sono accorto che eravamo in gara solo noi due ho cercato di chiudere le traiettorie il più possibile e spingere più possibile per evitare il sorpasso da dietro, ma all’ultima curva dell’ultimo giro, Alec ha trovato uno spiraglio di luce all’interno e mi ha superato. Troppo tardi per replicare prima del traguardo, non ho potuto far altro che assistere alla vittoria dell’inglese e tagliare l’arrivo classificandomi secondo.
Lo spirito di questa competizione comunque rimane sempre qualcosa si speciale, sia per le emozioni che arrivano a chi la guarda, sia per chi la vive come me.
Dopo la gara però è iniziata un’altra avventura: il rientro in Italia! Per non farci mancare niente, il volo di ritorno è un diretto Berlino-Bergamo, con partenza alle 6.15. Alle 3.00 Senza nemmeno passare per un’hotel, dopo qualche bevuta alla festa dopo gara ci facciamo portare da un taxi direttamente all’aeroporto, dopo con grande sorpresa troviamo non una ma due file interminabili che ci aspettano. Con pazienza aspettiamo il nostro turno, e dopo circa due ore e mezza completiamo tutte le procedure, ma arrivati al gate un minuto dopo la chiusura ci viene negato l’imbarco con particolare ignoranza.
Dopo aver valutato ogni possibile alternativa, compresa quella di un jet privato (mi scocciava proprio aver perso il volo) prenotiamo un secondo volo (di linea) di rientro, ma che ci avrebbe portati a Linate anziché a Bergamo. Attendiamo pazientemente le 6 ore che ci aspettano alla prossima partenza e finalmente ci imbarchiamo. Al nostro arrivo ci resta “solo” da prendere una navetta che ci porterà prima a Milano Centrale, e poi di nuovo all’aeroporto di Bergamo. Dopo il viaggio in autobus, raggiungiamo la macchina di Riccardo al parcheggio, pronti per le tre ore di guida che ci porteranno finalmente a casa. Dopo poco più di 36 ore svegli e 15 di viaggio sono riuscito ad andarmi a letto, contento per due motivi:
1- aver fatto un bel risultato in una delle mie gare preferite
2- aver rispettato la tradizione dei viaggi avventurosi Supernova ed aver raccolto un racconto da pubblicare nello Squame Adventure Club!!
Autore: Augusto Reati

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