Libertà improvvisata: un viaggio inaspettato di Salatissimo

Domenica 17 agosto, guardando il calendario realizzo un po’ all’ultimo che Lunedì e Martedì sono libero da impegni familiari..Federica è al lavoro ed i miei figli sono in montagna..che fare? Non ho nessuna voglia di rimanere a casa a scrollare la timeline sui social o ancor peggio, gettarmi in fila per il mare a cercare un parcheggio per poi cuocermi in spiaggia.
Odio il caldo, lo detesto, non è il mio.
Nessuna piano, nessuna scusa per non crearne uno; Trovato: vado in bici, e vado lontano, al fresco.
Così alle 20:00 apro Komoot e butto giù una traccia, destinazione: Dolomiti.
Zero sbattimento, nessun viaggio in auto, file interminabili, treni da prendere… le mie gambe (spero) mi porteranno in cima alle Dolomiti, per poi riportarmi giù nella bolla umida della bassa Romagna.
Cerco di suddividere la traccia in due giornate, ma è decisamente troppo lunga per il mio attuale allenamento, decido quindi di prendermi qualche ora di Mercoledì per il rientro e suddiviso la mia breve fuga dal caldo in tre segmenti, senza realmente sapere dove e quando fermarmi a dormire, per questo oltre all’equipaggiamento per la bici nelle borse, aggiungo anche un bivy bag impermeabile, una sorta di sarcofago che mi terrà al caldo e all’asciutto in caso di pioggia durante le notti.
Lugo - Cortina d’Ampezzo
Parto da casa alle 3:30 è buio pesto, le giornate ormai si sono accorciate molto, vedo una bellissima alba attraversando le campagne subito dopo le valli di Comacchio, per poi arrivare a Venezia nella tarda mattinata, una città che mi affascina sempre anche se ci sono stato più volte, ma mai in bicicletta.

Tra una merenda e l’ altra attraverso Treviso, passo al volo da Vittorio Veneto per salutare Tommy, un amico che da pochi giorni è diventato padre e proseguo iniziando le prime rampe in salita.

Nonostante la mia partenza notturna per sfuggirgli, il caldo mi ha ormai raggiunto anche qua.
37°c su un asfalto tutto sommato buono, dove le mie ruote danzano scorrevoli, ma fa un caldo infame, continuo a lavarmi letteralmente sotto ad ogni fontana che trovo per strada.
Ho già bevuto 6 litri di acqua e 4 Coca Cole quando finalmente arrivo a Cortina, non mi sembro vero, ce l’ho fatta.

Le montagne, la temperatura, il profumo che c’è nell’aria, è tutto stupendo ed estremamente gratificante, quello che cercavo me lo ero guadagnato con il sudore e con le mie gambe.

Dopo un paio di tentativi a vuoto, (siamo in Agosto ne ero consapevole) il terzo campeggio mi accetta anche se è strapieno. La seconda opzione sarebbe stata quella di bivaccare infrattato da qualche parte appena fuori dal paese.
Doccia, cena e subito dopo mi infilo nel bivy con le gambe “croccanti”, ma non distrutte.
Passo Giau - Vicenza
Sono le 6:00 del mattino e fuori dal bivy ci sono 4°c.
Esco dal “sarcofago” e mi vesto velocemente, abbondante colazione in Coso Italia e parto per la seconda giornata di viaggio.
Imbocco il passo Giau verso le 7:30 e finalmente dopo qualche tornate si alza la temperatura e posso svestirmi un po’.
Adoro questa salita, l’ho fatta tanti anni fa con amici, piacevoli 18 km di salita più o meno, mai con pendenze proibitive con panorami da togliere il fiato.

Siamo in Agosto, ed infatti un’orda di turisti muniti di auto e camper affolla gli ultimi 2 km del passo, a maggior ragione una volta arrivato in cima non entro nemmeno al rifugio per un caffè, mi infilo l’ antivento e mi lancio in discesa verso Alleghe.
Pranzo in un bar ad Agordo dove ero già stato anni fa e ricordavo facessero panini spaziali, qui improvviso una possibile meta per la tappa di oggi, un agriturismo/camping trovato in quel momento “googolando” mentre bevo l’ennesima Coca Cola.

Telefono e li avviso che circa in otto o nove ore da quella telefonata sarei arrivato da loro con la mia bici. Gentilissimi mi rispondono che mi aspetteranno anche oltre l’orario di chiusura della reception.
Avevo trovato così, in due minuti seduto al bar, il mio ceekpoint di giornata.
Prendo scorte di cibo e mi rimetto in sella spingendo forte sui pedali galvanizzato dal fatto che le gambe stavano davvero bene nonostante i chilometri già fatti e la salita al Giau.

Tappa veloce nel centro storico di Asolo che non avevo mai visto ma sapevo essere meritevole, e proseguo per le campagne su lunghe carraie ghiaiate e un bel pezzo della ciclovia Treviso - Ostiglia
Ormai all’imbrunire, finalmente arrivo al mio punto di sosta. Ceno con le scorte rimaste da Agordo e con un bel piatto di cocomero e melone che mi ha offerto la gentilissima titolare; doccia e mi ributto dentro al bivy questa volta lasciandolo quasi completamente aperto, qui le temperature purtroppo non sono più quelle di Cortina…

Vicenza - Lugo
Ha fatto qualche goccia di pioggia stanotte, ma non ha rinfrescato per niente, anzi.. parto appena fa giorno direzione Rovigo poi Ferrara, il castello Estense mi è sempre piaciuto tantissimo e voglio fare una seconda colazione proprio li, a fianco alle sue mura.
Fa già caldissimo anche questa mattina, attraverso Argenta e le campagne Romagnole, poi invece che rientrare direttamente a Lugo, vedo che sono forse in tempo prima che i ragazzi di Bike Line chiudano bottegavper la pausa pranzo, per un saluto al volo dato che mi hanno sempre supportato in questa ed altre “follie” che mi vengono in mente.
!3:00 Arrivo a Lugo. Entro in casa, con un mezzo sorriso da ebete che non riesco a togliermi dalla faccia, sono stanco ma estremamente rilassato, spengo la luce posteriore della bici e fermo il Garmin: 670km con 4300 mt di dislivello positivo.

E’ stato una semplice gita in bici in montagna, lunga certamente, ma la cosa più emozionante è stato pianificarla a caso poche ore prima di partire, senza certezze ne sulla fattibilità ne su dove e/o quando dormire, ne una traccia precisa perché viaggiando o modificato più volte il percorso in base alle sensazioni che avevo, tutto a caso.

Avere poche certezze ed improvvisare in questi due giorni è stato davvero stimolante, ma dal’ inizio fino all’ultimo chilometro sentivo di essere nel posto giusto ed al momento giusto, sentivo un senso di libertà totale.
Parole e fotografie di: Salatissimo (Omar Cai)